E’ opera di maestranze certamente
diverse, posteriore alla costruzione della chiesa.
La sua erezione può essere assegnata con quasi assoluta certezza alla
seconda metà del secolo XII. Esso è collocato a metà della lunghezza della
chiesa, su una base quadrata, con quattro piani di finestre, due a bifore
con pilastrini e due a trifore con colonnine e archetti a doppio profilo.
Archetti a doppio profilo coronano anche le finestre bifore del secondo
piano.
Anche se il lavoro denuncia nei particolari una tecnica un pò rozza, eseguita
con strumenti inadatti da maestranze che scalpellavano il marmo alla meglio,
tuttavia, la costruzione, nel suo insieme, risulta un complesso architettonico
leggero, armonico e piacevole.
I lavori di restauro, iniziati nel 1955 e durati 12 anni, hanno riportato
il complesso dell’edificio alla sua forma primitiva, il tutto valorizzato
da un giardino di un certo respiro e arricchito di reperti archeologici,
che permette di apprezzare nel modo migliore la nuova sistemazione.