Luglio 9, 2025

Eccellenze della Tuscia Viterbese: Valorizzazione Agroalimentare e Certificazioni per il Mercato Globale

Eccellenze della Tuscia Viterbese: Valorizzazione Agroalimentare e Certificazioni per il Mercato Globale

La Tuscia Viterbese, situata nel cuore dell’Italia centrale, rappresenta un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni enogastronomiche. Questa regione, che si estende nella provincia di Viterbo, è caratterizzata da paesaggi collinari, laghi vulcanici e borghi medievali che testimoniano un passato glorioso e una forte identità territoriale.

La varietà dei prodotti agroalimentari della Tuscia è il risultato di un connubio tra le caratteristiche pedoclimatiche uniche e le pratiche agricole tramandate di generazione in generazione. Questi prodotti non solo soddisfano i palati più esigenti, ma raccontano storie di comunità legate indissolubilmente alla terra.

La Tuscia Viterbese si trova di fronte alla sfida di mantenere l’autenticità dei prodotti pur rispondendo alle esigenze dei mercati internazionali. Le certificazioni alimentari rappresentano lo strumento fondamentale per garantire la qualità, la sicurezza e la tracciabilità dei prodotti, facilitando l’accesso a nuovi canali commerciali e consolidando la fiducia dei consumatori.

Tuscia Viterbese: Storia e Tradizione Culinaria

La Tuscia Viterbese affonda le sue radici nell’antica civiltà etrusca, che ha lasciato un’impronta indelebile nel patrimonio culturale e gastronomico della regione. Le testimonianze archeologiche, i siti storici e le tradizioni culinarie sono il riflesso di una storia millenaria che continua a vivere attraverso le pratiche quotidiane delle comunità locali.

La cucina della Tuscia è caratterizzata da piatti semplici ma ricchi di sapore, che valorizzano i prodotti del territorio. Tra le specialità più rappresentative troviamo le zuppe di legumi, le paste fatte in casa come il “fieno di Canepina”, i secondi a base di carne ovina e suina, e i dolci tradizionali a base di castagne e nocciole.

Le sagre e le feste popolari sono da sempre momenti fondamentali per la conservazione e la promozione delle tradizioni gastronomiche. Eventi come la “Sagra della Castagna” a Soriano nel Cimino o la “Festa dell’Olio” a Canino attirano ogni anno numerosi visitatori, contribuendo alla valorizzazione dei prodotti tipici e al rafforzamento dell’identità culturale della regione.

La trasmissione delle conoscenze culinarie avviene principalmente all’interno delle famiglie, dove le ricette vengono tramandate oralmente, preservando così l’autenticità e la specificità delle preparazioni.

Questo patrimonio immateriale rappresenta un elemento distintivo della Tuscia Viterbese, rendendola un esempio virtuoso di conservazione delle tradizioni in un mondo in continua evoluzione.

Le Eccellenze della Tuscia Viterbese

Di seguito un elenco non esaustivo dei prodotti degli di nota di questa terra:

  • Aglio Rosso di Proceno. Coltivato nel comune di Proceno, questo aglio si distingue per il colore rosso intenso delle tuniche esterne e per il sapore deciso. La sua coltivazione segue metodi tradizionali che ne garantiscono la qualità e la conservabilità.
  • Asparago Verde di Canino. Grazie al clima mite e ai terreni fertili, l’asparago verde di Canino presenta caratteristiche organolettiche superiori. La sua tenerezza e il gusto delicato lo rendono un prodotto molto apprezzato sia a livello locale che nazionale.
  • Castagna dei Monti Cimini. Le castagne dei Monti Cimini sono note per la loro dolcezza e per la facilità di sbucciatura. Utilizzate sia fresche che trasformate in farine, rappresentano un ingrediente fondamentale nella pasticceria tradizionale della Tuscia.
  • Pesce tipico del lago di Bolsena, il coregone è apprezzato per la carne bianca e delicata. La pesca sostenibile e le tecniche di lavorazione artigianali contribuiscono a mantenere elevati standard qualitativi.
  • Farro del Pungolo di Acquapendente. Questo cereale antico, coltivato nella zona di Acquapendente, è caratterizzato da un alto contenuto proteico e da un sapore intenso. Viene utilizzato in numerose preparazioni tradizionali, dalle zuppe ai prodotti da forno.
  • Fieno di Canepina. Pasta all’uovo tagliata finemente, il fieno di Canepina è simbolo della tradizione culinaria locale. Preparato secondo metodi artigianali, è spesso servito con sughi a base di carne o funghi.
  • La nocciola della Tuscia, in particolare la varietà “gentile romana”, è rinomata per la sua qualità. Utilizzata sia in forma pura che come ingrediente in dolci e creme, rappresenta un prodotto di eccellenza del territorio.
  • Patata dell’Alto Viterbese. Coltivata su terreni vulcanici, questa patata si distingue per la consistenza compatta e il sapore delicato. È ideale per la preparazione di gnocchi, purè e altre specialità locali.
  • Prosciutto Viterbese dei Papi. Questo prosciutto, stagionato secondo metodi tradizionali, è noto per il sapore intenso e la consistenza morbida. La sua produzione è legata a pratiche artigianali che ne garantiscono l’autenticità.
  • Olio Extravergine di Oliva. L’olio della Tuscia, ottenuto da varietà autoctone come la “caninese”, presenta un profilo organolettico equilibrato, con note fruttate e un retrogusto leggermente piccante. È un elemento fondamentale della dieta mediterranea locale.
  • La produzione vinicola della Tuscia include varietà come l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone e il Grechetto. I vini locali si caratterizzano per la freschezza e la capacità di esprimere le peculiarità del territorio.
  • Il carciofo della Tuscia, coltivato in diverse aree della provincia, è apprezzato per la tenerezza e il gusto delicato. Viene consumato sia crudo che cotto, in numerose preparazioni tradizionali.
  • Carni Ovina. L’allevamento ovino nella Tuscia produce carni di alta qualità, utilizzate in piatti tipici come l’abbacchio al forno e le zuppe rustiche. Le pratiche di allevamento rispettano il benessere animale e l’ambiente.
  • La produzione casearia include formaggi a base di latte ovino e caprino, come il pecorino stagionato e la ricotta fresca. Questi prodotti sono il risultato di tecniche artigianali e di una materia prima di eccellenza.

Numeri dell’Export Alimentare della Tuscia Viterbese

Negli ultimi anni, l’export agroalimentare della Tuscia Viterbese ha mostrato segnali di crescita, con un incremento del 19% nel 2022 rispetto all’anno precedente. Questo trend positivo è stato trainato principalmente dai settori dell’agroalimentare e del sistema moda.

L’Europa rappresenta il principale mercato di sbocco per le esportazioni della provincia di Viterbo, con il 76% dell’export complessivo destinato ai paesi europei. Tra i paesi europei, si registra una crescita significativa delle esportazioni verso la Francia (+4%), la Spagna (+12,9%), la Slovenia (+25,2%) e la Polonia (+11,4%).

Anche i mercati extraeuropei mostrano segnali positivi, con un aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+13,5%) e una buona ripresa per le merci dirette in America (+21,8%) e in Africa (+20,2%). viterbox.it

Questi dati evidenziano l’importanza strategica dell’export per le imprese agroalimentari della Tuscia Viterbese e la necessità di adottare strumenti che ne facilitino l’accesso ai mercati internazionali.

Adempimenti dei produttori di alimenti

La valorizzazione delle eccellenze agroalimentari della Tuscia Viterbese non può prescindere da un rigoroso rispetto delle normative europee che regolamentano la sicurezza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti.

Ogni azienda deve garantire conformità legislativa per accedere ai canali distributivi, inclusi GDO, retail e mercati internazionali.

Le principali disposizioni di riferimento sono contenute in diversi regolamenti comunitari che definiscono i requisiti di base per ogni fase della produzione e distribuzione alimentare, vediamole:

Il Regolamento (CE) n. 178/2002 istituisce i principi generali della legislazione alimentare, introducendo il concetto di responsabilità primaria dell’operatore del settore alimentare (OSA) e sancendo l’obbligo della tracciabilità lungo tutta la filiera. La normativa impone che ogni azienda sia in grado di identificare il fornitore e il cliente diretto dei propri prodotti, consentendo un rapido intervento in caso di non conformità, ritiro o richiamo dal mercato.

Il Regolamento (CE) n. 852/2004 riguarda l’igiene dei prodotti alimentari. Ogni impresa deve attuare buone pratiche igieniche (GHP) e sviluppare, attuare e mantenere un sistema di autocontrollo basato sui principi dell’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points). Tale sistema consente di identificare i potenziali pericoli per la sicurezza alimentare e stabilire misure di prevenzione e controllo adeguate.

Per gli alimenti di origine animale, il Regolamento (CE) n. 853/2004 stabilisce requisiti specifici relativi alla produzione, trasformazione e commercializzazione. Le aziende che lavorano carne, latte, pesce o prodotti derivati devono rispettare condizioni strutturali, igieniche e di etichettatura supplementari, oltre a ottenere l’autorizzazione sanitaria dai servizi veterinari competenti.

Un altro elemento essenziale per i produttori è la corretta informazione al consumatore. Il Regolamento (UE) n. 1169/2011 disciplina l’etichettatura e la presentazione degli alimenti, imponendo la trasparenza nella comunicazione delle caratteristiche del prodotto. Tra gli elementi obbligatori figurano: denominazione dell’alimento, elenco ingredienti, allergeni, quantità netta, data di scadenza, condizioni di conservazione, informazioni nutrizionali e origine.

La conformità a queste normative non rappresenta un mero adempimento burocratico, ma un elemento strategico per consolidare la reputazione del marchio aziendale, migliorare l’accesso ai mercati regolamentati e assicurare la tutela del consumatore.

Standard di certificazione alimentare: garanzia per l’accesso ai mercati globali

In un’economia alimentare sempre più competitiva e orientata alla trasparenza, l’adozione di sistemi di certificazione riconosciuti a livello internazionale rappresenta una leva strategica per le imprese agroalimentari della Tuscia Viterbese.

Le certificazioni non costituiscono solo un “passaporto” per i mercati esteri, ma anche uno strumento per migliorare la governance aziendale, ottimizzare i processi interni e dimostrare la conformità a requisiti stringenti in materia di sicurezza, legalità e qualità.

Le certificazioni di sistema come la ISO 22000 offrono un approccio integrato alla gestione della sicurezza alimentare lungo tutta la catena produttiva. Basata sui principi dell’HACCP e su un modello di miglioramento continuo, questa norma consente alle aziende di identificare e controllare i rischi alimentari, assicurando prodotti sicuri e conformi ai requisiti normativi e contrattuali.

Complementare alla ISO 22000 è la norma ISO 22005, focalizzata sulla tracciabilità della filiera agroalimentare. Essa permette di mappare e documentare ogni passaggio, dal campo alla tavola, rafforzando la fiducia dei consumatori e rispondendo alle esigenze di trasparenza richieste dalla distribuzione moderna e dai sistemi di controllo pubblico.

Tra gli standard riconosciuti dal Global Food Safety Initiative (GFSI), spiccano le certificazioni BRCGS Food, IFS Food e FSSC 22000. I

l BRCGS Food è particolarmente diffuso nella GDO anglosassone e richiede elevati standard in termini di igiene, controllo dei fornitori, gestione delle non conformità e cultura della sicurezza alimentare. L’IFS Food, invece, è spesso richiesto da retailer dell’Europa continentale e pone l’accento sull’audit in campo e sul coinvolgimento della direzione nei processi decisionali. Il FSSC 22000 unisce i requisiti ISO 22000 con specifici programmi prerequisito (PRP), configurandosi come uno standard versatile per aziende di tutte le dimensioni.

Per le aziende agricole che desiderano certificare le proprie pratiche agronomiche, la certificazione GLOBALG.A.P. rappresenta una scelta strategica. Essa promuove metodi di coltivazione sostenibili, tutela dell’ambiente, sicurezza del lavoratore e tracciabilità del prodotto. La conformità a questo standard è spesso un prerequisito per l’accesso ai mercati ortofrutticoli europei.

Infine, la certificazione biologica, regolamentata a livello europeo, garantisce la produzione senza l’utilizzo di pesticidi di sintesi, fertilizzanti chimici o organismi geneticamente modificati. In una fase storica in cui il consumatore è sempre più attento all’origine e alla salubrità dei prodotti, ottenere il marchio biologico rappresenta un’opportunità di differenziazione a elevato valore aggiunto.

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